Davide Robbiani studia i linfociti B, che sono fondamentali per la difesa immunitaria perché producono anticorpi, la chiave dell’efficacia della maggior parte dei vaccini.
Nell’ambito delle malattie infettive, il laboratorio di Robbiani studia i determinanti sierologici della gravità della malattia, con particolare attenzione al ruolo degli autoanticorpi contro i fattori immunitari (vedi Muri et al, Nature Immunology 2023). Gli studi in corso sono legati al long COVID e ad altre sindromi post-infettive (ad esempio la CFS/ME). Studi traslazionali sono in corso nell’area delle malattie infettive emergenti e delle malattie che rappresentano esigenze mediche insoddisfatte (ad esempio per gli individui immunosoppressi, la gravidanza e gli anziani). Questo lavoro è svolto in collaborazione con partner locali e internazionali, e comprende la scoperta e lo sviluppo preclinico di anticorpi monoclonali per la prevenzione o il trattamento. L’attenzione si concentra sui virus respiratori e sulle malattie trasmesse da zecche e zanzare (vedi Bianchini et al, Science Immunology 2023).
Robbiani è anche interessato alla biologia maligna dei linfociti B. Tumori derivanti da linfociti B – leucemia, linfoma e mieloma multiplo – spesso presentano caratteristiche aberrazioni del DNA. Per comprendere la genesi delle aberrazioni cromosomiche associate al linfoma, in particolare il contributo di enzimi immunitari come RAG1/2 e AID al danno genomico associato a questi eventi, Robbiani e i suoi colleghi usano esperimenti genetici, tecniche di sequenziamento di nuova generazione e analisi computazionale del genoma del cancro umano.