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Il bambù, simbolo di crescita
Il bambù non è endemico alle latitudini dei nostri laboratori di Bellinzona. Eppure, esprime bene i ritmi della nostra crescita in questi primi 25 anni e quelli della ricerca scientifica: cresce a ritmo quasi impercettibile per lunghi periodi, salvo poi svilupparsi anche di 60 centimetri in un solo giorno. Questo ritmo non ti ricorda la lentezza un po’ monotona dello studio e del lavoro meticoloso in laboratorio, seguita da momenti esplosivi, in cui nuove scoperte avanzano di colpo le nostre conoscenze? Anche altre caratteristiche del bambù ricordano il processo scientifico. La capacità di adattarsi ad un ambiente mutevole simboleggia il modo in cui, a volte, la conoscenza scientifica si adatta alle nuove scoperte basandosi sulle scoperte precedenti. L’esteso sistema di radici della pianta rispecchia la natura interconnessa della ricerca scientifica moderna, dove le scoperte in un campo spesso ne influenzano altri. La forza e la flessibilità del bambù rappresentano la resilienza delle teorie scientifiche, che rimangono aperte per considerare nuovi dati e perfezionare le ipotesi esistenti. Forza e flessibilità simboleggiano anche la perseveranza degli individui che dedicano la loro vita professionale alla scienza e la loro capacità di agire nella comunità scientifica globale in rapida evoluzione. La versatilità del bambù e le sue numerose applicazioni in vari campi (dall’edilizia alle energie rinnovabili) rappresentano il potenziale delle scoperte scientifiche fondamentali di portare a progressi tecnologici e innovazioni pratiche. La lunga durata di vita di alcune specie di bambù, che si estende per decenni o addirittura secoli, simboleggia la pazienza e la perseveranza necessarie nella ricerca scientifica, dove gli studi possono richiedere anni per essere completati e dove le scoperte derivanti dalla ricerca di base possono richiedere molto tempo prima che i benefici pratici diventino evidenti.
In occasione del nostro 25mo compleanno, celebriamo gli obiettivi raggiunti, e guardiamo con ottimismo e rinnovato vigore alle sfide che ci attendono per promuovere la nostra missione: avanzare la conoscenza a beneficio della salute umana.
Il primo quarto di secolo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina è stato segnato da un notevole successo e da un’intensa attività scientifica. Fondato nel 2000, l’IRB si è rapidamente affermato come istituto di ricerca leader nel campo dell’immunologia. La sua crescita e il suo consolidamento sono stati possibili grazie alla leadership visionaria, alla passione e alla dedizione di figure chiave del mondo accademico, scientifico, medico e politico della Svizzera italiana. Personalità di spicco come Giorgio Noseda, Franco Cavalli, Marco Baggiolini, Paolo Agustoni, Carlo Maggini, Jean-Claude Piffaretti e Claudio Marone hanno svolto un ruolo cruciale nella nascita e nello sviluppo dell’Istituto.
Con l’evoluzione dell’IRB, la sua rete di collaboratori si è ampliata e l’istituto è riuscito ad attirare a Bellinzona talenti locali, nazionali e internazionali. Oggi l’IRB vanta oltre 170 membri del personale e ha prodotto più di 925 pubblicazioni scientifiche. L’ambito di ricerca si è allargato oltre l’immunologia per comprendere la biologia cellulare, la riparazione del DNA, le malattie rare e la biologia computazionale. Il successo dell’istituto è ulteriormente dimostrato dalle sue forti partnership istituzionali, dalla sua capacità di assicurarsi finanziamenti competitivi e dal suo significativo contributo ai programmi di formazione per gli studenti laureati.
Research at the IRB focuses on immunology, particularly on the mechanisms of host defense. Additional activities are in fields relevant to biomedicine such as DNA repair, rare diseases, structural, computational and cell biology. Emphasis is given to studies of human biology in health and disease, since these may lead to a better understanding of pathophysiology and to novel therapeutic approaches to infectious, inflammatory, degenerative and tumour diseases.
Scientists at the IRB pursue their investigations by using a variety of state-of-the-art approaches, for which the IRB provides all necessary high-end technological platforms. The scientific equipment available at the IRB enables top-notch investigations and attracts international collaborations.
The Institute offers high-level scientific education and training opportunities for young researchers (Predoc, PhD, Dr. med., MD-PhD and Postdoc) through the Università della Svizzera italiana (USI) and other Swiss and foreign Universities. Short internships and experimental Master’s theses are also possible.
L’inizio e i primi anni
Le origini dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) risalgono a un momento cruciale, il 24 giugno 1997, quando fu firmata la costituzione della Fondazione per l’IRB. Figura chiave è stato Giorgio Noseda, ex presidente e ora presidente onorario della Fondazione IRB.
L’iniziativa di creare un istituto di ricerca scientifica prese slancio in seguito a un’intervista radiofonica di Giovanni Orelli, che sottolineava la necessità di completare l’Università con una Facoltà di Scienze. L’idea si concretizzò rapidamente durante un concerto di Ray Charles a Bellinzona, dove Noseda e Franco Cavalli discussero il progetto con il sindaco Paolo Agustoni. Il sindaco segnalò la presenza di un edificio libero, Casa Fabrizia, che divenne determinante per la creazione dell’istituto. L’entusiasmo iniziale era palpabile e, con l’appoggio della città, fu raggiunto un accordo con i proprietari dell’immobile. Tra i promotori c’era anche Marco Baggiolini, allora appena nominato Presidente dell’Università della Svizzera italiana (USI) e direttore del prestigioso Istituto Theodor Kocher dell’Università di Berna. La sua esperienza e il suo entusiasmo diedero un impulso positivo al futuro del progetto.
Un altro importante sostegno arrivò dal Premio Nobel Werner Arber, che valutò il progetto per un potenziale finanziamento federale. La decisione strategica di concentrarsi fin dall’inizio sull’immunologia è stata fortemente influenzata da Baggiolini. Nel 1996, mentre era alla guida dell’Istituto Theodor Kocher, riconobbe l’importanza dello studio dell’immunologia umana, in particolare per quanto riguarda le malattie infettive e infiammatorie. I promotori riconobbero la necessità di una leadership forte fin dall’inizio e, seguendo il suggerimento di Baggiolini, scelsero Antonio Lanzavecchia, immunologo rinomato per le sue ricerche sulla presentazione dell’antigene e sulle cellule dendritiche, come direttore dell’Istituto. La decisione di concentrarsi sull’immunologia umana si è rivelata lungimirante, poiché i progressi dell’IRB in 25 anni hanno dimostrato la sua importanza fondamentale.
Il 28 settembre 2000, l’istituto è stato inaugurato con il taglio del nastro guidato da Georges Streichenberg della Fondazione Helmut Horten. Questo evento simboleggia non solo una pietra miliare istituzionale, ma anche un nuovo capitolo della ricerca biomedica a Bellinzona. Il sindaco Agustoni e i successivi sindaci Brenno Martignoni e Mario Branda sono stati determinanti nell’assicurare un forte sostegno locale all’IRB. Fin dall’inizio, Carlo Maggini dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ha fornito un supporto operativo essenziale, mentre Jean-Claude Piffaretti ha fornito preziosi consigli sulla pianificazione delle infrastrutture di laboratorio. Inoltre, Claudio Marone ha istituito un premio per giovani ricercatori attraverso la Fondazione Balli. La Città di Bellinzona e il Canton Ticino hanno fornito un finanziamento fondamentale, riconoscendo l’importanza strategica dell’IRB. Dopo la nomina di Lanzavecchia, altri tre illustri studiosi – Marcus Thelen, Federica Sallusto e Mariagrazia Uguccioni – si sono uniti a lui a Bellinzona, arricchendo le capacità di ricerca dell’istituto.
Con l’inizio delle attività presso Casa Fabrizia, divenne evidente che la qualità della ricerca dell’IRB avrebbe attirato l’attenzione e il riconoscimento della comunità scientifica internazionale.
Un rapido sviluppo
L’IRB si è rapidamente integrato nelle reti accademiche nazionali e internazionali. Nel 2008 ha sancito una partnership con il Politecnico federale di Zurigo (ETH), facilitando gli scambi di ricercatori e studenti. Negli anni successivi, l’istituto è diventato membro fondatore dello Swiss Vaccine Research Institute (SVRI), sostenuto dal governo svizzero e dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, ed è stato affiliato all’USI, contribuendo alla creazione della Facoltà di scienze biomediche. Oltre alle collaborazioni con altre istituzioni come Humabs – una startup dell’IRB ora parte dell’American Vir Biotechnology – l’IRB ha svolto un ruolo fondamentale nella promozione della ricerca biomedica a Bellinzona. Sotto la guida di Lanzavecchia, l’IRB ha ampliato le sue ricerche oltre l’immunologia, includendo la biologia cellulare, i meccanismi di riparazione del DNA, le malattie rare e la biologia computazionale, consolidando ulteriormente la sua reputazione di istituto leader nella ricerca biomedica.
Sotto la guida di Gabriele Gendotti, presidente della Fondazione IRB dal 2012, l’IRB ha assunto una governance più strutturata con un’attenzione rispettosa delle regole accademiche e di compliance. È stato possibile aumentare la massa critica di ricercatori, ottimizzare le entrate da fondazioni e benefattori privati e consolidare i contributi pubblici ricorrenti da parte del governo federale e cantonale. Grazie all’elevata qualità delle attività di ricerca, è stato inoltre possibile ottenere numerose sovvenzioni competitive nazionali e internazionali. Con la costruzione di moderni laboratori nella nuova sede di via Francesco Chiesa, rispettando i costi preventivati, è stato fatto un grande passo avanti sia a livello organizzativo e gestionale, sia per quanto riguarda la condivisione dei servizi e l’ottenimento di attrezzature tecnologicamente avanzate. Tutto ciò ha reso possibile la nascita spontanea dell’Associazione Bios+ (Istituti scientifici di Bellinzona), con l’IRB e l’Istituto di Ricerca Oncologica (IOR) come membri, e il coinvolgimento dei Laboratori di Ricerca Traslazionale dell’EOC (LRT-EOC). Oggi è quindi possibile sfruttare e coordinare meglio le attività all’interno del nuovo edificio, nonché creare nuove sinergie anche a livello scientifico
Con Davide Robbiani, come nuovo Direttore alla guida dell’IRB dal 2020, l’Istituto continua il suo sviluppo. La nuova sede di ricerca di via Francesco Chiesa è diventata la sede anche dello IOR e del LTR-EOC: la maggior parte della ricerca sulle scienze della vita della Svizzera italiana è ora sotto lo stesso tetto. Sono state siglate partnership strategiche con la Rockefeller University (New York) per la ricerca sulle malattie infettive e con Humanitas University (Milano) per potenziare la ricerca sull’autoimmunità e sulle malattie immunomediate. Un nuovo programma di master in collaborazione con l’USI è in fase di elaborazione, una nuova casa dello studente è all’orizzonte e stiamo reclutando giovani talenti dalle migliori istituzioni accademiche per dirigere tre laboratori di nuova istituzione.
Con la convinzione dell’importanza della scienza di base come fulcro su cui basare scoperte importanti che un giorno potranno fare la differenza per i pazienti, l’IRB guarda al futuro abbracciando la sua missione di far progredire la scienza a beneficio della salute umana.
Nel momento in cui iniziamo a festeggiare il 25° anniversario, ci ricordiamo che questa avventura è stata possibile grazie a molti. La nostra profonda gratitudine va ai membri passati e presenti del Consiglio di Fondazione dell’IRB, agli scienziati che – con il loro entusiasmo, la loro resilienza e la loro dedizione – hanno contribuito e stanno contribuendo al progresso della conoscenza, e ai molti individui, famiglie e fondazioni che, oltre alla Città di Bellinzona, al Canton Ticino e alla Confederazione Svizzera, ci stanno accompagnando in questo viaggio, per la loro fiducia nel nostro Istituto e per il loro continuo sostegno al suo sviluppo.
The PhD program is carried out in collaboration with USI and other Universities, where the students are formally enrolled. The experimental work is carried out at the IRB, under the direct supervision of a Group Leader. The program includes seminars, lessons, summer courses and an annual retreat provided by the IRB.
An International Lecture Course is organised every year as part of the IRB International PhD Program in Immunology, Cell Biology and Biochemistry. Lectures are given by visiting experts of international reputation. Currently the IRB counts over 35 PhD students, and since the beginning of the program over 120 PhD theses were successfully defended. At present, the PhD program coordinator is Silvia Monticelli.
Applications to the IRB PhD Program have no official deadline: please directly contact the Group Leader of the laboratory you would be interested in joining for doctoral work, explaining your motivation to pursue training with a PhD and the reasons for interest in the specific area of research. Include your complete CV and names of references.
The PhD program is possible thanks to the generosity of the Gustav & Ruth Jacob Foundation.
Under construction
In collaboration with USI and other Universities, the IRB offers the possibility to perform University-level internships and the practical part of the Master’s thesis in one of its research groups. Depending on their home University, students may join laboratories of the IRB for up to 12 months to perform their research.
Please email directly the group leader of interest for more information.
Under construction
Since 2021 the IRB hosts young individuals that after obtaining a master’s degree from a recognised Swiss or foreign university are interested in advancing their scientific training and possibly embarking on a research career by obtaining a doctorate (PhD) at the IRB or at a similar institution.
In 2023, the Comel Foundation helped the creation of a predoctoral program, whereby selected Swiss and international candidates receive fellowship support for a maximum of 6 months. Comel predoctoral fellows are trained in one or more IRB laboratories, attend the Institute’s PhD lectures and the Monday Noon Discussions.
To submit your fellowship application, please send to the Grant Office Team (grantoffice@irb.usi.ch): (i) letter describing your motivation to pursuing a research career, the prospected time frame of your stay at the IRB, and the name of at least 2 IRB laboratories of interest; (ii) your CV; (iii) at least one letter of reference; (iv) copies of bachelor’s and master’s transcripts and degrees. Only candidates from CH or EU member state are eligible.
Applications can be submitted at any time. Evaluations will occur every 4 months (February, June, October).
Under construction
Group leaders of the IRB organise and teach theoretical and practical courses on topics mostly related to immunology. The courses are open to students at USI and other Universities. Universities typically recognise participation to these courses by awarding students with credits.
November 6-10, 2023: 1st Microsurgery Course and Experimental Research Techniques in Murine Models. More information: santiago.gonzalez@irb.usi.ch.
Under construction
Group leaders of the IRB organise and teach theoretical and practical courses on topics mostly related to immunology. The courses are open to students at USI and other Universities. Universities typically recognise participation to these courses by awarding students with credits.
November 6-10, 2023: 1st Microsurgery Course and Experimental Research Techniques in Murine Models. More information: santiago.gonzalez@irb.usi.ch.
Via Francesco Chiesa 5
6500 Bellinzona, Switzerland
Tel. +41 58 666 7000
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