24 Marzo, 2013
L’IRB, tramite il gruppo del Prof. Fabio Grassi, ha partecipato a uno studio coordinato dall’EPFL che ha portato allo sviluppo di un microlaboratorio diagnostico impiantabile nell’organismo. Il minuscolo dispositivo contiene sensori in grado di individuare molecole, un trasmettitore radio e il sistema di alimentazione. Il prototipo, lungo solo 14 millimetri, è in grado di misurare fino a cinque sostanze contemporaneamente e non ha mostrato effetti indesiderati una volta impiantato nel tessuto sottocutaneo, analogamente ai microchip che s’impiantano negli animali domestici. Lo sviluppo di questa tecnologia permetterà il monitoraggio on-line di marcatori di malattia e di farmaci, le cui concentrazioni potranno essere immediatamente trasmesse all’esterno dell’organismo a computer e smarthphone, ad esempio del medico. Questa tecnologia contribuirà a personalizzare in maniera ottimale la terapia in base alla diversa risposta ai farmaci di un individuo e permetterà di identificare precocemente alterazioni patologiche in corso di malattie determinando interventi terapeutici più efficaci e tempestivi.
Questo progetto è sostenuto dal fondo svizzero Nano-Tera Initiative (http://www.nano-tera.ch).
Una video che illustra il dispositivo si puó trovare sul sito dell’EPFL : http://actu.epfl.ch/news/under-the-skin-a-tiny-laboratory/