25 Febbraio, 2016
L’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), e Humabs BioMed SA, azienda svizzera attiva nella scoperta e sviluppo di anticorpi monoclonali a scopo terapeutico, hanno isolato e caratterizzato due anticorpi monoclonali in grado di neutralizzare il virus Ebola dal sangue di un paziente guarito dall’infezione.
I risultati sono stati ottenuti grazie alla collaborazione fra importanti istituti di ricerca a livello internazionale. Come pubblicato questa settimana su Science, uno degli anticorpi è in grado di curare da solo l’infezione letale Ebola, anche quando somministrato cinque giorni dopo l’infezione. Un secondo articolo, sempre sul numero di Science di questa settimana, identifica nuove vulnerabilità della glicoproteina del virus Ebola e rivela le basi molecolari di neutralizzazione dei virus da parte degli anticorpi isolati, fornendo nuovi indizi per lo sviluppo di vaccini.
Il virus Ebola provoca una febbre emorragica con tasso di mortalità fino al 90%. Al momento non vi è alcuna terapia o vaccinazione approvata contro l’Ebola. Tuttavia, è noto che gli individui guariti da un’infezione di Ebola ne restano immuni per tutta la vita. In collaborazione con i ricercatori del U.S. National Institute of Health (NIH) e del U.S. Army Medical Research Institute of Infectious Diseases (USAMRIID), l’IRB e Humabs BioMed sono stati in grado di isolare due anticorpi umani contro l’Ebola dal sangue di due superstiti di un focolaio di Ebola, scoppiato nel 1995, undici anni dopo il contagio. I due anticorpi, i cui nomi in codice sono mAb100 e mAb114, hanno dimostrato elevate capacità di neutralizzare in vitro ed in vivo il virus. Di grande rilevanza è l’osservazione che l’anticorpo mAb114 è efficace anche quando somministrato come monoterapia a cinque giorni dall’infezione.
In seguito, i ricercatori del U.S: National Institute for Allergic and Infectious Diseases (NIAID), del Geisel School of Medicine at Dartmouth (Hanover, USA) e del School of Medicine Tsinghua University (Pechino, China), in collaborazione con l’IRB e Humabs, hanno definito i target dei due anticorpi. Entrambi interferiscono con la glicoproteina virale che è fondamentale per il legame fra il virus e le sue cellule bersaglio. Questa proteina contiene un determinato ‘anello’ (loop) che viene “tagliato” prima che il virus possa entrare nelle cellule. Mentre mAb100 previene il taglio del loop, mAb114, resta attaccata alla proteina anche dopo il taglio del loop, bloccando il successivo legame al recettore cellulare. Questo è un elemento completamente nuovo della vulnerabilità del virus Ebola che finora non era mai stato rilevato e che potrebbe aprire nuove possibilità di sviluppo per future misure preventive e terapeutiche.
Il principale anticorpo mAb114 è ora in produzione per la fase clinica, con il supporto del Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA, Arlington USA).
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“Il nostro gruppo di ricerca occupa dell’identificazione di anticorpi neutralizzanti robusti e potenti, attività importante non solo per lo sviluppo di nuovo terapie, ma anche per individuare il “tallone d’Achille” di un patogeno che consenta di progettare vaccini più sicuri ed efficaci”, ha dichiarato Antonio Lanzavecchia, direttore dell’IRB, che ha sviluppato la tecnologia Cellclone.
“Si tratta di importanti risultati nella ricerca di una cura per l’Ebola”, ha dichiarato il co-autore Davide Corti, direttore scientifico di Humabs. “Questi dati dimostrano chiaramente l’efficacia della tecnologia Cellclone che ha già consentito lo sviluppo di numerosi anticorpi contro agenti infettivi attualmente in fase di sperimentazione clinica. Crediamo molto nel potenziale terapeutico di mAb114 e siamo molto lieti del suo sviluppo per la fase clinica.”
“Ancora una volta abbiamo dimostrato che Humabs è in grado di sviluppare anticorpi contro le infezioni rapidamente e con risultati importanti”, ha dichiarato Filippo Riva, amministratore delegato di Humabs. “Fra questi, vi sono gli anticorpi diretti contro nuovi agenti patogeni emergenti, come il coronavirus MERS e il virus Zika. Il nostro è un impegno costante nello sviluppo di cure contro malattie potenzialmente mortali”.
Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona
L’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), fondato nel 2000 a Bellinzona, è stato affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI) nel 2010. Finanziato da istituzioni private e pubbliche e da finanziamenti a concorso, attualmente l’IRB conta dieci gruppi di ricerca e 105 ricercatori. La ricerca è focalizzata sulle difese dell’organismo umano contro le infezioni, i tumori e le malattie degenerative. Con oltre 460 pubblicazioni nelle principali riviste scientifiche, l’IRB gode di fama internazionale quale centro di eccellenza per l’immunologia e la biologia cellulare. www.irb.usi.ch
Humabs BioMed
La Humabs BioMed è una società biotech svizzera, costituita come spin-off dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB). La società si occupa della scoperta e sviluppo di anticorpi monoclonali di qualità superiore, interamente umani, e derivati da individui guariti da malattie gravi. Questi “anticorpi vincenti” hanno già superato il processo di selezione naturale da parte del sistema immunitario in risposta alle malattie e possono essere facilmente sviluppati per uso terapeutico. Attualmente, l’azienda è focalizzata sulle malattie infettive, e ha in cantiere la selezione di anticorpi contro le malattie infiammatorie e contro il cancro. Le tecnologie che consentono l’isolamento degli anticorpi umani sono state sviluppate all’IRB dal Prof. Dr. Antonio Lanzavecchia e la Humabs ha ottenuto la licenza per il loro utilizzo a fini commerciali. Ad oggi, Humabs ha siglato quattro importanti accordi di licenza con grosse società farmaceutiche. La società ha già stipulato accordi con due importanti società farmaceutiche, MedImmune e Novartis, per lo sviluppo clinico, che è in corso, di anticorpi per la cura di infezioni causate dal virus influenzale e dal citomegalovirus umano. www.humabs.com
Articoli
Protective monotherapy against lethal Ebola virus infection by a potently neutralizing antibody. Davide Corti, John Misasi, Sabue Mulangu, Daphne A. Stanley, Masaru Kanekiyo, Suzanne Wollen, Aurélie Ploquin, Nicole A. Doria-Rose, Ryan P. Staupe, Michael Bailey, Wei Shi, Misook Choe, Hadar Marcus, Emily A. Thompson, Alberto Cagigi, Chiara Silacci, Blanca Fernandez-Rodriguez, Laurent Perez, Federica Sallusto, Fabrizia Vanzetta, Gloria Agatic, Elisabetta Cameroni, Neville Kisalu, Ingelise Gordon, Julie E. Ledgerwood, John R. Mascola, Barney S. Graham, Jean-Jacques Muyembe-Tamfun, John C. Trefry, Antonio Lanzavecchia, Nancy J. Sullivan
DOI: 10.1126/science.aad5224 (2016)
Structural and molecular basis for Ebola virus neutralization by protective human antibodies. John Misasi, Morgan S. A. Gilman, Masaru Kanekiyo, Miao Gui, Alberto Cagigi, Sabue Mulangu, Davide Corti, Julie E. Ledgerwood, Antonio Lanzavecchia, James Cunningham, Jean Jacques Muyembe-Tamfun, Ulrich Baxa, Barney S. Graham, Ye Xiang, Nancy J. Sullivan, Jason S. McLellan
DOI: 10.1126/science.aad6117 (2016)