3 Agosto, 2015
Un gruppo di ricercatori internazionali, guidati dall’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), ha isolato un anticorpo contro la Sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), malattia potenzialmente mortale di origine virale salita alla ribalta della cronaca in seguito alle decine di decessi recentemente registrati in Corea del Sud. L’isolamento potrebbe rapidamente portare a una terapia.
I ricercatori diretti da Antonio Lanzavecchia, direttore dell’IRB, istituto affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), hanno impiegato solo quattro mesi per isolare gli anticorpi, testarli e produrli su grande scala, indica un comunicato della società bellinzonese Humabs BioMed fondata dallo stesso Lanzavecchia. Gli anticorpi sono stati ricavati dal sangue dei primi pazienti ammalatisi di Mers, precisa la ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
Immagine al microscopio elettronico a trasmissione di particelle del virus della MERS (in arancione) che fuoriescono da una cellula ospite (in blu). (Credit: Public Health England/Science Photo Library)
Dall’identificazione della malattia nel 2012, circa 1300 persone si sono ammalate e 500 sono decedute. Nella sola Corea del Sud da maggio si sono contati 36 decessi e altre 186 infezioni. Sulla quarta economia asiatica gli effetti cominciano a diventare pesanti: il ministero delle finanze ha tagliato le stime sulla crescita del 2015, dal 3,8% al 3,1%, a causa della frenata dei consumi e del turismo, lavorando inoltre a un piano di stimoli da 13,5 miliardi di dollari per garantire che il PIL non vada sotto il 3%.
“Un anticorpo avrebbe permesso di limitare l’epidemia”, ha detto Lanzavecchia, insistendo sugli effetti sistemici di questa e altre malattie a grande diffusione. La maggior parte delle infezioni è avvenuta in seguito a contatti negli ospedali e con parenti ammalati. “Con gli anticorpi sarebbe stato possibile curare i pazienti e procedere a una profilassi postesposizione tra le persone entrate in contatto con i malati”. Gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario che si combinano con un antigene per distruggerlo o renderlo innocuo. Sono prodotti ad esempio in seguito alle vaccinazioni. Il nuovo anticorpo anti-MERS si è rivelato efficace contro vari ceppi del virus. “Il nostro anticorpo è stato testato contro tre ceppi importanti ed è attivo contro tutti gli isolamenti della MERS, inclusi i più recenti della Corea del Sud”, afferma citato nella nota Davide Corti, direttore scientifico (CSO) di Humabs nonché primo autore della ricerca. Il virus della MERS appartiene al gruppo dei coronavirus come vari agenti virali responsabili di raffreddamenti e quello responsabile della Sindrome acuta respiratoria grave (SARS).
La prossima tappa è lo sviluppo clinico, ha riferito Lanzavecchia. Per il momento, malgrado l’interesse dimostrato dal governo sudcoreano, nessuna azienda si è però fatta avanti per una produzione commerciale. Il problema, ha proseguito, sta nel fatto che non appena l’intensità di un’epidemia diminuisce, cala pure l’interesse per le cure. Così è stato anche nel caso della SARS, contro cui l’IRB aveva sviluppato un anticorpo. Secondo Lanzavecchia, che è attivo anche al Politecnico federale di Zurigo (ETH), sarebbe stato possibile isolare anticorpi anche contro il virus dell’Ebola, ben prima della recente epidemia che ha colpito soprattutto Guinea, Sierra Leone e Liberia. Per il ricercatore, gli anticorpi potrebbero essere più indicati per combattere gravi epidemie rispetto alle vaccinazioni, i cui tempi di sviluppo possono essere molto lunghi. “Dovrebbero almeno far parte delle strategia di lotta”. Per lo sviluppo di un farmaco a partire da un anticorpo vanno preventivati alcuni milioni di franchi, ritiene il direttore dell’IRB.
Allo studio hanno partecipato anche ricercatori britannici e statunitensi, nonché il ministero della sanità di Londra.