In un articolo pubblicato su Autophagy Reports, il Laboratorio del Prof. Maurizio Molinari mostra come le nostre cellule rimuovono le proteine tossiche favorendo la formazione di siti di contatto tra il compartimento biosintetico (il reticolo endoplasmatico) e i compartimenti degradativi (gli endolisosomi).
Bellinzona – 3 novembre 2025 – Le mutazioni del DNA che avvengono spontaneamente o sono ereditate dai genitori, portano alla produzione di proteine difettose che devono essere eliminate rapidamente per prevenire l’intossicazione delle cellule. Il reticolo endoplasmatico (ER) è un importante sito di produzione di proteine. Tuttavia, non contiene un macchinario degradativo. Pertanto, le proteine difettose devono essere trasportate nel citoplasma per essere eliminate dal proteasoma. Gli aggregati proteici tossici non possono essere trasportati nel citoplasma e non vengono quindi eliminati dal proteasoma. Per impedirne l’accumulo tossico, le cellule hanno sviluppato dei meccanismi per confinarli in sottodomini specializzati dell’ER e dirottarli verso compartimenti degradativi acidi (gli endolisosomi). Recentemente, il laboratorio del prof. Molinari ha caratterizzato a livello molecolare questi meccanismi e li ha definiti ER-to-Lysosome-Associated Degradation (ERLAD). Il lavoro svolto da Elisa Fasana e Ilaria Fregno, aggiunge un altro tassello meccanicistico a un puzzle, in cui la lectina residente nell’ER Calnexin, il recettore di ER-phagy FAM134B, la proteina autofagica LC3 e le proteine SNARE Syntaxin17 e VAM8 svolgono un ruolo cruciale. In quest’ultimo studio si dimostra che le proteine mal ripiegate generano siti di contatto tra ER e endolisosomi formati dalla proteina dell’ER VAPA e dalla proteina endolisosomiale RAB7 collegate tra loro dalla proteina citosolica ORP1L. Questi siti di contatto facilitano il passaggio di aggregati tossici dall’ER agli endolisosomi degradativi. L’identificazione di questi meccanismi necessari al mantenimento del buon funzionamento delle nostre cellule a livello molecolare è cruciale per la progettazione di approcci diagnostici e terapeutici volti a contrastare la progressione delle malattie umane debilitanti dovute all’accumulo di aggregati proteici tossici nelle nostere cellule.
Elisa Fasana a, Ilaria Fregno a and Maurizio Molinari
								
											
								
								
								
								