Il gruppo della Prof.ssa Federica Sallusto (ETH IMBB e IRB Bellinzona) ha pubblicato un articolo sull’European Journal of Immunology che fornisce approfondimenti sulla relazione tra le cellule T helper follicolari umane nel sangue (cellule cTfh) e altre sottopopolazioni T helper circolanti e sull’eterogeneità e la persistenza delle cellule cTfh antigene-specifiche.
Le cellule T helper follicolari (Tfh) svolgono un ruolo critico nell’immunità protettiva, aiutando le cellule B a produrre anticorpi contro agenti patogeni estranei. Le Tfh sono localizzate negli organi linfoidi secondari, tra cui tonsille, milza e linfonodi, dove svolgono un ruolo essenziale nella formazione dei centri germinali (CG). Inoltre, le Tfh sono presenti anche nel flusso sanguigno e sono chiamate cellule Tfh circolanti (cTfh). Tuttavia, le cTfh sono poco definite in termini di specificità dell’antigene e persistenza.
I ricercatori hanno studiato la composizione clonale delle cellule cTfh umane antigene-specifiche con altre sottopopolazioni T helper funzionalmente distinte. Hanno riferito che le cellule T specifiche per il virus dell’influenza, il tossoide tetanico o la Candida albicans sono presenti sia nelle sottopopolazioni cTfh che in quelle non cTfh, sebbene con frequenze e funzioni effettrici diverse. In particolare, le cellule specifiche per l’influenza sono risultate arricchite nelle cellule cTfh PD-1+, hanno un repertorio TCR Vβ unico e sovraesprimono geni specifici associati alle GC-Tfh. Un’analisi longitudinale di campioni di sangue seriali pluriennali ha dimostrato che le cTfh specifiche per l’influenza indotte dall’infezione o dalla vaccinazione persistevano come repertorio fenotipicamente stabile per anni.
Lo studio contribuisce alla comprensione della relazione clonale delle cellule cTfh con altre sottopopolazioni T helper di memoria circolanti e fornisce indicazioni sull’eterogeneità, l’origine e la persistenza delle cellule cTfh umane specifiche per diversi antigeni.