Meccanismi di Ricombinazione
Panoramica
Il DNA contiene l’informazione genetica e le istruzioni che permettono lo sviluppo e il funzionamento corretto di tutti gli organismi viventi. L’integrità del DNA deve essere mantenuta durante tutti i processi cellulari per preservare le funzioni cellulari e trasmettere correttamente le informazioni genetiche alla prossima generazione. Il numero di lesioni al DNA di ogni cellula umana è stato stimato essere di decine di migliaia al giorno. Le cause di queste lesioni variano da agenti esterni, come radiazioni solari o mutageni chimici, a danni causati dai normali processi metabolici delle cellule. Questi eventi rappresentano una sfida importante: se non riparate infatti le lesioni possono bloccare l’accesso alle informazioni genetiche e prevenire la duplicazione fedele del DNA. D’altra parte se le lesioni vengono riparate in modo incorretto si possono verificare mutazioni (cambiamenti delle informazioni genetiche) o aberrazioni cromosomiche (alterazioni del numero o della struttura cromosomica). Questi eventi possono risultare nella morte cellulare o, in alcuni casi, nella divisione cellulare incontrollata e quindi nello sviluppo di tumori.
Le cellule hanno evoluto una varietà di strategie di riparo diverse a seconda del tipo di danno al DNA. Il nostro interesse in questi meccanismi nasce proprio dall’importanza che questi processi hanno per la vita di tutti gli organismi. Molte molecole coinvolte nella riparazione del DNA sono infatti indispensabili: le cellule non potrebbero esistere senza la loro presenza. Altre molecole sono invece importanti solamente in situazioni particolari: i difetti, ereditari o sporadici, in alcuni componenti dei sistemi di riparazione del DNA sono responsabili di diversi disordini quali invecchiamento prematuro, predisposizione al cancro o altre anomalie genetiche. Inoltre l’efficacia dei sistemi di riparazione del DNA influenza spesso le terapie antitumorali: molti agenti chemioterapeutici che vengono attualmente utilizzati per la terapia antitumorale funzionano infatti proprio provocando un danno al DNA delle cellule. In molti casi i meccanismi di azione di questi farmaci e le diverse strategie di riparazione del DNA non sono ancora completamente noti.
Il nostro gruppo studia le basi dei meccanismi di riparazione del DNA: vogliamo capire come questi funzionano in cellule sane e come i difetti associati a questi meccanismi sono responsabili di disordini genetici e patologie diverse. In particolare uno dei nostri interessi principali è lo studio di un meccanismo di riparazione del DNA chiamato Ricombinazione Omologa. La Ricombinazione Omologa comprende una serie di complessi meccanismi che portano alla riparazione di rotture nei filamenti del DNA. La maggior parte delle cellule contiene più di una copia di materiale genetico e il processo della Ricombinazione Omologa utilizza questa caratteristica per riparare il DNA. La sequenza di DNA identica (o omologa) viene infatti usata come stampo ed in questo modo l’integrità del DNA è salvaguardata. Con questo meccanismo il DNA viene riparato in modo molto accurato. Il processo della Ricombinazione Omologa e’ molto conservato durante l’evoluzione: i meccanismi che prendono luogo nel batterio Escherichia Coli o nel lievito Saccharomyces cerevisiae sono molto simili a quelli che avvengo nelle cellule umane. Questa osservazione sottolinea l’importanza fondamentale di questo meccanismo in tutte le creature viventi. Gli organismi più semplici rappresentano inoltre un modello di ricerca più facile da utilizzare dove spesso è possibile effettuare esperimenti che non sarebbero fattibili in cellule umane. Nel nostro gruppo di ricerca utilizziamo sia il lievito Saccharomices cerevisiae che le cellule umane.
Per studiare i meccanismi di base della Ricombinazione Omologa utilizziamo principalmente metodi biochimici. Esprimiamo e produciamo proteine ricombinanti, assembliamo complessi multi-proteici ed analizziamo il loro comportamento usando DNA sintetico che mima i substrati fisiologici. Gli studi genetici e le tecniche di biologia cellulare sono sicuramente adatti per l’identificazione dei vari componenti di vie metaboliche sia nuove che già note e spesso permettono di dedurre le funzioni specifiche delle molecole coinvolte, ma questo tipo di studi possono diventare limitanti quando si vogliono delucidare i meccanismi molecolari specifici. Le interpretazioni di esperimenti effettuati in vivo possono inoltre venire ulteriormente complicati dalla esistenza di fattori molecolari non indispensabili o che funzionano in più vie metaboliche contemporaneamente. Al contrario l’analisi a livello biochimico è uno strumento molto efficace per analizzare i meccanismi molecolari di base.
Progetti
Researchers
Petr Cejka – Group Leader
Elda Cannavò Cejka – Scientist
Sean Michael Howard – Scientist
Maryna Levikova (University of Zurich)
Cosimo Pinto (University of Zurich)
Status
In progress
Overview
Homologous recombination is initiated by the nucleolytic degradation (resection) of the 5′-terminated DNA strand of the DNA break. This leads to the formation of 3′-tailed DNA, which becomes a substrate for the strand exchange protein RAD51 and primes DNA synthesis during the downstream events in the recombination pathway. DNA end resection thus represents a key process that commits the repair of DNA breaks into recombination. Research from multiple laboratories established that DNA end resection is in most cases a two-step process. It is initiated by the nucleolytic degradation of DNA that is at first limited to the vicinity of the broken DNA end. This is carried out by the Mre11-Rad50-Xrs2 (MRX) complex and Sae2 proteins in yeast, and MRE11-RAD50-NBS1 (MRN) and CtIP proteins in human cells. We could reconstitute these reactions in vitro, and demonstrated that Sae2 and CtIP stimulate a cryptic endonuclease activity within the yeast MRX or human MRN complex, respectively. The activity of Sae2/CtIP is absolutely dependent on its phosphorylation. The reconstituted DNA clipping reaction allows us to investigate the mechanism of this process as well as its regulation by posttranslational modifications and additional protein co-factors.
Downstream of MRX-Sae2 and MRN-CtIP, which process only a limited length of DNA, DNA end resection is further catalyzed by Sgs1-Dna2 or Exo1 in yeast and BLM-DNA2, WRN-DNA2 or EXO1 in human cells. We are interested how the functions of these factors integrate in protein complexes to form molecular machines that are uniquely capable to resect long lengths of DNA, which is required for homologous recombination. We are specifically interested in the Dna2 enzyme, and could show that both yeast Dna2 and human DNA2 possess a cryptic helicase activity. We now investigate how the motor activity of Dna2 promotes DNA end resection, as well as how it is regulated in cells. Finally, as some of these enzymes are upregulated in various human cancers, we are also searching for small molecules capable to inhibit these pathways.
Researchers
Petr Cejka – Group Leader
Status
In progress
Overview
Promotion of genetic diversity is a key function of sexual reproduction. At the molecular level, this is controlled by the homologous recombination machinery, which exchanges (recombines) DNA fragments between the maternal and paternal genomes. During this process, joint molecules form between the ‘mum’ and ‘dad’ chromosomes, leading to intermediates termed double Holliday junctions. These joint molecules are then processed in a way that results in the physical exchange of genetic information between the two recombining chromosomes. This so‐called crossover is an integral and essential part of the meiotic cell division. Results from genetic, cell biological and cytological experiments identified the Mlh1‐Mlh3 heterodimer as part of a protein complex that is required for the generation of crossovers during meiotic homologous recombination. However, the mechanism of this reaction is completely unknown. The aim of our research is to analyze the behavior of the purified recombinant Mlh1‐Mlh3 complex as well that of its partners in the processing of double Holliday junctions. We want to show how Mlh1‐Mlh3 can cleave these structures into exclusively crossover recombination products, and therefore explain the molecular mechanism underlying the generation of diversity in meiosis.
So far, we successfully expressed and purified the yeast Mlh1-Mlh3 and human MLH1-MLH3 recombinant proteins into near homogeneity. We could show that the recombinant MutLγ is indeed a nuclease that nicks double‐stranded DNA in the presence of manganese, similarly to the mismatch repair specific MutLα nuclease. MutLγ binds DNA with a high affinity, and shows a marked preference for Holliday junctions, in agreement with its anticipated activity in their processing. Specific DNA recognition has never been observed with any other eukaryotic MutL homologue. Mismatch repair specific MutLα shows no binding preference to mismatched DNA. MutLγ thus represents a new paradigm for the function of the eukaryotic MutL protein family. Unfortunately, to date, we have not seen any activity on joint molecule intermediates (such as Holliday junctions) in the presence of physiological manganese metal cofactor. This will likely require interplay of Mlh1-Mlh3 with other cellular factors (such as Exo1, Msh4-Msh5, etc.), and is the subject of vigorous research in the laboratory at present.
Researchers
Petr Cejka – Group Leader
Status
In progress
Overview
In addition to repair double-stranded DNA breaks, homologous recombination helps to stabilize or restart replication forks in the presence of single-stranded DNA breaks or replication-blocking lesions. This likely represents the most important function of recombination, as recombination-deficient human cells can undergo only a very limited number of rounds of DNA replication. The link between stalled or collapsed replication forks and recombination is not understood. It has been inferred that the human MMS22L-TONSL complex might function in this process, but the underlying mechanism is unclear. We could show that MMS22L-TONSL binds RPA-coated single-stranded DNA, which may help recruit the complex to sites of DNA damage. By a direct interaction with the strand exchange protein RAD51, MMS22L-TONSL promotes DNA strand exchange by limiting the assembly of RAD51 on double-stranded DNA. The activity of MMS22L-TONSL then promotes replication fork reversal to protect stalled or stressed replication forks. We will further investigate how MMS22L-TONSL functions alongside other recombination mediators including BRCA2 or the RAD51 paralogs.
Replication fork repair by recombination must be tightly regulated so that it is only activated when needed. Unscheduled DNA recombination might lead to sister chromatid exchanges, loss of heterozygocity, genome rearrangements and other abnormalities, and must be thus tightly controlled. The ultimate goal of our experiments is to understand how MMS22L-TONSL regulates recombination specifically upon replication fork stalling. Our research is anticipated to shed light on the link between DNA.
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