Le zecche possono trasmettere virus che possono causare infezioni cerebrali che richiedono l’ospedalizzazione. Un nuovo studio mostra che uno di questi virus, chiamato TBEV, sviluppa rapidamente una resistenza al trattamento, ma questa può essere superata quando si combinano due anticorpi.
Bellinzona, 25 settembre 2023 – Le zecche possono trasmettere una serie di virus che possono causare agli esseri umani delle malattie. Il Tick-Borne Encephalitis Virus (TBEV) è uno di questi e può causare infezioni cerebrali (dette meningoencefalite estiva o encefalite da zecca) che possono essere letali. Nonostante l’esistenza di un vaccino efficace contro TBEV, ogni anno migliaia di persone vengono ricoverate in Svizzera e in altri Paesi europei a causa dell’encefalite. Anche dopo la guarigione, i problemi neurologici possono persistere per anni nei soggetti colpiti.
Un gruppo di ricerca internazionale, di cui fanno parte anche ricercatori dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB, affiliato all’Università della Svizzera italiana), ha recentemente scoperto anticorpi efficaci contemporaneamente contro il TBEV e diversi altri virus delle zecche (vedi link).
Nel nuovo studio condotto dai ricercatori dell’IRB e della Czech Academy of Sciences (CAS), sono stati analizzati in modo più approfondito due anticorpi con potenziale di sviluppo clinico. Sebbene in presenza di un singolo anticorpo il virus sia stato in grado di evolversi e di sviluppare resistenza al trattamento, è diventato meno patogeno. Mentre, la combinazione di due anticorpi è stata in grado di prevenire completamente lo sviluppo della resistenza.
“Il TBEV è un po’ come il coronavirus”, dice Davide Robbiani, responsabile del Laboratorio di immunologia e malattie infettive e direttore dell’IRB, “continua a mutare, trovando modi per eludere le nostre difese”. “La buona notizia è che anche se il virus sfugge al trattamento, diventa meno dannoso. E la combinazione di due anticorpi è più efficace di un singolo anticorpo”, aggiunge Daniel Ruzek, responsabile del Laboratorio di Arbovirologia del CAS e co-direttore dello studio. Questi anticorpi stanno ora avanzando verso la clinica per i pazienti infetti da TBEV a rischio di sviluppare l’encefalite.
Il lavoro prosegue con il sostegno congiunto del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e della Czech Science Foundation. La scoperta si aggiunge all’iniziativa in corso presso l’IRB sulla preparazione alle pandemie e alle malattie infettive emergenti (vedi link).
Link all’articolo scientifico pubblicato su Cell Reports
Zecche Ixodes che trasmettono il TBEV
Foto di Jan Erhart