2 Aprile, 2012
Le cellule del sistema immunitario possiedono potenti armi in grado di combattere l’invasione di microrganismi ma possono allo stesso tempo causare danni collaterali. In particolare i linfociti Th17, cosi chiamati perché producono l’interleuchina-17, sono importanti per la protezione da funghi e batteri ma possono anche causare infiammazioni croniche e autoimmunità. In un lavoro pubblicato sul numero del 1 Aprile della rivista Nature, un team di ricercatori dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona diretto dalla dottoressa Federica Sallusto descrive, per la prima volta nell’uomo, due tipi di cellule Th17. Le prime sono molto infiammatorie perché producono oltre alla interleuchina-17 un’altra citochina, l’interferone-gamma. Le seconde sono invece in grado di autoregolarsi perché, una volta stimolate, producono una citochina che inibisce l’infiammazione, l’interleuchina-10. Usando un nuovo approccio che combina esperimenti in vitro con lo studio delle cellule della memoria, il team è stato in grado di identificare l’interruttore che regola la produzione di questi due diversi tipi di cellule. I ricercatori hanno dimostrato che l’interleuchina-1, prodotta dai monociti (le cellule che stimolano la risposta immunitaria) è in grado allo stesso tempo di spegnere la produzione di interleuchina-10 e di stimolare la produzione di interferone gamma. Questi risultati sono stati confermati dallo studio di pazienti con eccessiva produzione di interleuchina-1 in collaborazione con l’Istituto Gaslini di Genova. Queste ricerche evidenziano quindi un ruolo fondamentale dell’interleuchina-1 nel determinare l’attività infiammatoria o anti-infiammatoria dei linfociti T, consentendo quindi risposte infiammatorie adeguate ma limitando allo stesso tempo i danni collaterali.