6 Ottobre, 2014
BELLINZONA – Da oggi il nostro corpo potrà generare rapidamente anticorpi in grado di neutralizzare i virus influenzali. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature, la più importante rivista scientifica del mondo, e in uscita il 5 ottobre (doi: 10.1038/nature13764) e frutto di una collaborazione tra l’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona, affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), Humabs BioMed (Bellinzona, CH), MedImmune (Gaithenburg, USA), che si occupa della ricerca nell’ambito dei farmaci biologici e fa parte della multinazionale Astrazeneca e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, con il sostegno del Consiglio Europeo della Ricerca, il Fondo Nazionale Svizzero, il National Institute of Health, il Science Program Human Frontiers e la Fondazione Cariplo.
Il background
Gli anticorpi sono il meccanismo di difesa primaria contro ogni tipo di infezione. La produzione di un anticorpo è il risultato di un iniziale assemblaggio di più segmenti di DNA presenti nel nostro genoma, seguito da un complesso processo di maturazione che è basato sull’introduzione di mutazioni e sulla seguente selezione delle migliori varianti anticorpali a più alta affinità. Questi ultimi contengono fino a 20-40 mutazioni che si ritiene siano necessarie per il legame e l’eliminazione degli agenti patogeni.
La scoperta
Il team di ricercatori, guidato da Antonio Lanzavecchia, Direttore dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona e Davide Corti, Vice Presidente di Humabs BioMed che ha visto la collaborazione della dottoressa Elisa Vicenzi – capo unità patogeni virali e biosicurezza – IRCCS Ospedale San Raffaele, ha ricostruito l’albero genealogico di un particolare tipo di anticorpi (solitamente definiti “anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro”), in grado di neutralizzare diverse tipologie di virus influenzali. Questi anticorpi riconoscono sull’emagglutinina un sito molto conservato, che si ritiene rappresenti il tallone di Achille del virus. Lo sviluppo di un vaccino influenzale universale in grado di indurre questa tipologia di anticorpi ad ampio spettro sarebbe naturalmente di rilevante interesse scientifico, oltre che di grande beneficio per la popolazione. Infine questi anticorpi possono essi stessi essere sviluppati come nuovi farmaci per la prevenzione o la cura dell’influenza.
Antonio Lanzavecchia ha dichiarato: “La scoperta, nuova e inaspettata, è che una singola mutazione somatica iniziale è sufficiente per sviluppare un anticorpo in grado di legare con alta affinità e di conseguenza di neutralizzare molto efficacemente il virus, mentre le numerose ulteriori mutazioni che vengono introdotte successivamente risultano essenzialmente essere ridondanti. Questi risultati ci fanno oggi capire che questi anticorpi possono essere generati in maniera estremamente rapida”.
La figura mostra un modello strutturale di anticorpo con la caratteristica forma a Y, in cui la singola mutazione chiave è evidenziata in rosso, mentre le ulteriori mutazioni introdotte durante la sua maturazione sono evidenziate in giallo. |
“Abbiamo anche scoperto che ci sono numerosi precursori nel nostro corpo in grado di generare, con l’introduzione di una sola mutazione, potenti anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro”, ha continuato Lanzavecchia. “Con il giusto vaccino quindi, si potrebbero generare alti livelli di anticorpi in grado di proteggerci da tutti i virus influenzali”.
Dallo studio è emerso che questi anticorpi richiedono un particolare segmento di DNA (chiamato VH1-69). Il VH1-69 esiste nella popolazione in due diverse varianti e solo una di esse può dar luogo ad anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro.
“Abbiamo scoperto che una minoranza di individui priva della “giusta” variante di VH1-69 non è in grado di generare questi anticorpi” ha commentato Davide Corti. “Ma abbiamo anche scoperto che questi soggetti sono in grado di sviluppare questi anticorpi utilizzando altri segmenti di DNA con proprietà simili”.
L’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona
L’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), fondato nel 2000 a Bellinzona, è stato affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI) nel 2010. Finanziato da istituzioni private e pubbliche e da finanziamenti a concorso, attualmente l’IRB conta nove gruppi di ricerca e 90 ricercatori. La ricerca è focalizzata sulle difese dell’organismo umano contro le infezioni, i tumori e le malattie degenerative. Con oltre 370 pubblicazioni nelle principali riviste scientifiche, l’IRB gode ormai di fama internazionale quale centro di eccellenza per l’immunologia e la biologia cellulare. www.irb.usi.ch
Humabs BioMed
La Humabs BioMed è una società biotech privata svizzera, costituita come spin-off dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB). La società si occupa della scoperta e sviluppo di anticorpi monoclonali interamente umani di prossima generazione. Le tecnologie che consentono l’isolamento degli anticorpi umani sono state sviluppate all’IRB dal Prof. Dr. Antonio Lanzavecchia e la Humabs ha ottenuto la licenza per il loro utilizzo a fini commerciali. Humabs si sta concentrando sulla creazione di anticorpi unici nel loro genere per il trattamento di malattie infettive e infiammatorie, che possano poi essere portati fino alle fasi di sviluppo clinico dai partner dell’industria farmaceutica. La società ha già stipulato accordi con due importanti società farmaceutiche, che svilupperanno a livello clinico anticorpi diretti contro il citomegalovirus umano e contro i virus dell’influenza A e influenza B. www.humabs.com
Articolo:
Pappas L. , Foglierini M. , Piccoli L. , Kallewaard N. , Turrini F. , Silacci C. , Fernandez-Rodriguez B. , Agatic G. , Giacchetto-Sasselli I. , Pellicciotta G. , Sallusto F. , Zhu Q. , Vicenzi E. , Corti D. & Lanzavecchia A. “Rapid development of broadly influenza neutralizing antibodies through redundant mutations”. DOI: 10.1038/nature13764
Advance Online Publication (AOP) on: http://www.nature.com/nature